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Archive for gennaio 2018

“La verità è che non sei mai riuscito a fare nulla nella tua vita. Non hai mai finito nulla di tutto ciò che hai iniziato a fare, e per certi versi, secondo me non hai mai iniziato davvero nulla nella tua vita”.
I capelli argento indietro, la sigaretta nell’angolo della bocca, le gambe incrociate sul tavolo, la pelle bruciata dal sole e scavata da rughe profondissime. Faceva paura quell’uomo che sapeva solo chiamarsi Stephen Long.
“La feccia, così chiamo quelli come te, mi ha sempre infastidito. Siete una insulsa serie di puntini di sospensione, un non detto sciapo che mi fa venire un gran mal di testa”.
Poggia il coltello sul tavolo. E’ grosso, lucido e ben affilato. Riflette la luce del pomeriggio caldo, tra gli assi della parete, in quella casa sperduta nel deserto, tra polvere e sudore.
“Signor Long”… non fece in tempo quello a rispondere che con gli occhi di ghiaccio fu messo a tacere.
“Feccia, tu non parli, tu non ti azzardi a rivolgerti a me in nessun modo.”
Butta la cenere per terra e lentissimo fa per alzarsi. Gli stivali affondano in un dito di polvere.
Quello che il signor Stephen Long chiama Feccia, inizia a tremare e piagnucolare. Anzi rantola quasi.
E lo fa bene, perché la mano rugosa di quell’uomo dai capelli argento e dagli occhi di ghiaccio inizia a stringere il suo collo. Una presa lenta, regolare, un crescendo mortale, un morso letale che piano piano lo strappa alla vita.
La fine è segnata.
“Tutto quello che devi fare è morire, e ti assicuro che questa cosa la porterai a termine”.
Dietro un colpo più forte e senti l’osso del collo spezzarsi tra le dita.
Muore così Feccia per mano del signor Stephen Long.
Nel bel mezzo del nulla del deserto dell’Arizona.
Ancora un incarico portato a termine, da un misterioso “datore di lavoro”.
Metà all’ingaggio, metà alla “consegna”.
Foto di rito con l’iPhone ed invio in una chat criptata.
Un lavoro semplice.
“Che puzza sempre di merda” commenta ad alta voce il signor Long, quasi ci stesse ascoltando.
Non era ancora finita la sigaretta, che subito arrivò il nuovo incarico.
La data era a due settimane da quel giorno.
Sgranò gli occhi il signor Long nel leggere il nome del nuovo obiettivo.
“Non è possibile”.

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