Il cubetto di ghiaccio di scatto si sposta nel bicchiere mezzo pieno di qualcosa di ambrato e molto molto alcolico.
Dietro, il fumo della sigaretta lento ed inesorabile sale verso il soffitto tappezzato con fiori verdi.
Cisco fissa perplesso il bicchiere prima, la finestra dopo, il bicchiere prima, la finestra dopo.
La tenda, bianca e trasparente, si muove col vento che ha portato via la pioggia.
La notte entra umida senza chiedere permesso in quella stanza di hotel, giù a Downtown.
Zoe è alla finestra, le luci della città negli occhi, la stanchezza degli uomini nell’aria come le mani, come le gambe.
I capelli dietro l’orecchio si sganciano all’improvviso e si gira verso Cisco.
“Dammi una risposta. Perchè? Perché? Maledizione!”
Cisco tira una boccata profonda, butta fuori dal naso, il braccio a mezz’aria, sul bracciolo del divano appoggiato.
“Potevamo starcene buoni, da una parte, zitti, fermi, perché? perché?”
Cisco rimane zitto, sente un peso al centro del petto.
“Ti terrei con me, ovunque tu voglia… te lo giuro” insiste lei.
Dal palazzo vicino si sente Al Green, partire piano come i treni, che prima o poi arrivano uscendo da una galleria
o da una nuvolona di vapore… “this broken heart“
“Volevo solo passare qualche giorno sola con te, per togliermi questa disperazione strisciante, questa voglia che mi sta portando all’inferno, fanculo l’orgoglio, fanculo le armature, fanculo le maschere…“
Cisco la guarda con la bocca socchiusa
“tell me how can you stop the rain from falling down?” – canta Al Green.
Zoe è bellissima, è una Venere, è una Madonna, è una statua a cui ci si deve inginocchiare. E’ quello che gli uomini vogliono.
O forse solo quello che Cisco vuole, come lei vuole.
I cuori si rompono.
Le anime si strappano come fa la pelle dalla carne a volte.
E fanno male. Fanno male. Come una zappa che violenta la terra.
Dove nascono poi frutti succulenti, buoni, belli che danno senso al sudore, alla fatica, al nulla che intorno c’è e ci portiamo dentro.
“How can a loser ever win?” – disperato Al Green dal palazzo vicino.
Qui non ci sono eroi, non ci sono vincitori, non ci sono “quelli a cui va bene”.
Perdiamo tutti, vinciamo tutti.
Cisco si alza.
Col dorso accarezza il viso di Zoe, la luna è rossa di rabbia.
La tocca.
Con un dito.
Non ci sono sempre perché.
Non ci sono sempre spiegazioni.
“Zoe, non ci sono sempre spiegazioni“.
Non ci sono eroi. Non ci sono santi. Solo uomini.
“E’ tutto sbagliato”
Cisco è svuotato. Non ha più niente da dare. Da dire.
“I could never see tomorrow” …. la musica è ovunque.
“Zoe non tremare. Non tremare stanotte. Non devi avere paura di nulla… siamo solo quello che siamo.
Fiato e voglia,
mani e denti,
cuori rotti e mai sazi,
perdenti eppure mai domi,
feriti eppure orgogliosi,
duri come la vita e le pietre“
“Zoe non tremare...”
e piano le sfila il vestito, perché non c’è altro da fare, altro da dire, altro da volere.
Punto